ALPE CIMBRA BIKE UP & DOWNHILL

 

TESTO PAOLO CODELUPPI
FOTO CRISTINA CORRADINI, TOMMASO MASCETTI, CLAUDIO BOCCALETTI E ALESSIO MARZARI

PROSEGUE A FOLGARIA IL PROGRAMMA DI EVENTI DEDICATO AI BIKERS E ALLE LORO FAMIGLIE. UP & DOWNHILL SUPERBIKE È UNA NUOVA FORMULA CHE METTE IN COMUNIONE LA BICI DA STRADA E LA MOUNTAIN BIKE.

BUONA LA PRIMA!
Questo è stato il commento dei tanti riders che hanno partecipato alla prima edizione dell’ UP & DOWNHILL SUPERBIKE a Folgaria, sull’Alpe Cimbra.
Come raggiungevi il parcheggio antistante l’impianto di Serrada respiravi già l’atmosfera di festa: la musica ad un certo volume e l’odore di salsicce fin dalla metà della mattina tracciava una rotta inequivocabile che conduceva fino all’ufficio gare dove Martina e Kiki, dal sorriso inossidabile distribuivano numeri e buoni pasto per il pomeriggio.
Man mano che arrivava gente l’atmosfera si gonfi ava alimentando quello spirito festaiolo che ogni concorrente si era portato da casa.
È vero, tutti sono venuti per correre, e magari per vincere, ma più di ogni altra cosa per divertirsi.
UP & DOWNHILL SUPERBIKE è una nuova formula che mette in comunione la bici da strada e la mountain bike

A dire il vero non sono più il diavolo e l’acqua santa di 25 anni fa ma mai come sabato 23 settembre queste discipline sono state tanto unite. 
Si tratta di una gara a coppie o in singolo suddivisa in due frazioni:
1-cronoscalata su strada di circa 8km per 650m di dislivello
2-discesa off -road su 350m di dislivello.
Il primo frazionista all’arrivo doveva toccare il compagno, il quale saliva in seggiovia fi no alla partenza della discesa, una discesa piuttosto impegnativa per il fondo con pietre calcaree arrotondate ma insidiose e per il sentiero, antico, contornato per metà del percorso da muri a secco. Insomma una discesa con tutti i crismi percorsa dal più veloce in poco meno di 3 minuti.
La frazione su strada partiva da dall’abitato di Mezzomonte, sotto Folgaria, a circa 600m di quota. Dopo un primo attacco in salita, la strada spianava per permettere alle gambe un recupero in vista della parte centrale con punte al 16%.

 

 

Un piccolo recupero nuovamente verso il termine per evolvere in una direttissima oltre il 10% fino al paese e da qui, dopo duecento metri, lo strappo finale di poche decine fino alla zona cambio.
Dopo il “touch” si sale in seggiovia fino ai 1.605m s.l.m. del Rifugio Baita Tonda con l’impianto della Martinella. Arrivati in cima, rimangono “solo” 3 minuti di discesa veloce ma di grande concentrazione.
Dopo un primo tratto all’aperto si entra nel bosco lungo il sentiero 136, la direttissima che costeggia la pista da sci. La prima parte non supera il metro e venti di larghezza ma rimane scorrevole. Dopo l’attraversamento della strada il fondo diventa impegnativo e sconnesso e non concede più nulla. Ne sa qualcosa Jacopo Tevernini che proprio in quella parte ha cappottato perdendo secondi preziosi che lo hanno relegato al terzo posto nella frazione Downhill e al secondo assoluto in coppia con Giovanni Fais. 

Sul gradino più alto del podio troviamo la campionessa del mondo downhill Jiuniores Alessia Missiaggia in coppia con Andrea Dori, arrivato stremato dopo una frazione in salita che gli è valsa il secondo assoluto.
 

La vera incetta di premi è per Jacopo Corrocher che si permette di vincere la frazione downhill, di arrivare terzo nella cronoscalata e secondo nell’assoluto individuale (per somma tempi) ma comunque primo nella combinata a punti, confermandosi di fatto il concorrente più completo. Vince l’individuale Valentino Nave. Terzo, Samuele Medves.
Questa competizione ha segnato un nuovo tipo di sfida, non solo con gli altri. Una competizione dove oltre alla “cilindrata” contano l’abilità, l’handling e una certa dose di “sregolatezza”, conditio sine qua non per essere dei “gravity” a tutti gli effetti.

Questo è il primo di una serie di tappe di avvicinamento al main event di luglio 2018 in cui competizioni innovative saranno affiancate da manifestazioni ed eventi di contorno per tutti, famiglie, grandi e piccoli, accompagnatori al seguito.
Sì, poiché la nostra vision è quella di portare piacere nel cuore di tutti lasciando spazio allo spirito di ognuno per la competizione o il puro divertimento.
Jeep, Camelback, Limar, X bionic, Cape Horn, hanno creduto in noi e nel nostro progetto.

 

Vi aspettiamo numerosi alla prossima tappa di dicembre: la 1° CHRISTMAS FAT BIKE.
Venite a trovarci su alpecimbrabikeevents.it e iscrivetevi alla nostra newsletter per rimanere aggiornati sugli eventi.

ALPE CIMBRA BIKE EVENTS


È un progetto nato dalla collaborazione di Paolo Codeluppi con l’APT ALPE CIMBRA.
Un nuovo format in cui troveranno spazio tante tipologie di utenti. Progettato per gli sportivi ma finalizzato alle loro famiglie, in modo tale che tutti possano trovare soddisfazione e divertimento nel partecipare. Affiancheremo pertanto diversi eventi competitivi assolutamente originali a un corollario di momenti ludici per la gioia di tutti. Non è semplice ma divertire tutta la famiglia, anche quando parte di essa è votata alla competizione estrema, ci appassiona stimolandoci a creare, innovare, organizzare ogni tipo di evento mettendo a disposizione del nostro pubblico ogni forma di  entertainment.
Abbiamo programmato una serie di tappe di avvicinamento per accompagnarvi all’evento finale di Luglio 2018. Una due giorni indimenticabile.
Seguiteci e vi terremo aggiornati.

 

IO C’ERO - Sono uno qualunque e mi diverto. Certo, da quando vado in bicicletta ho sempre cercato di migliorarmi allenandomi nei momenti liberi con amici più forti di me. Quasi per scherzo, con un amico, si è deciso di partecipare nella gara a coppie. Lo sappiamo, ci saranno coppie fortissime: moto in salita e shuttle in discesa ma il bello sta proprio in questo, misurarsi con loro, professionisti o quasi e pesare il proprio distacco con onore e umiltà, assegnandosi un handicap che alla fine ci fa gioire in ogni caso e che ci permette di credere nel fatto che la nostra performance non è poi tanto male.

 

Arriviamo al parcheggio di Serrada. Qualche camper, qualche mezzo sponsorizzato e qualche utilitaria sgangherata con su biciclette che costano più della vettura che le ha trasportate. Ora li riconosco, mi riconosco. Cosa non si fa per una passione, una passione vera che ti fa gioire e arrabbiare ma con un unico obiettivo, divertirsi e andare sempre avanti. Arrivo nel paddock e vedo “ferri” di tutto rispetto. Siamo tutti qui. Fra poco briefing e poi gli scalatori scenderanno per otto chilometri fino alla partenza. Nel frattempo posso provare il tracciato che fino ad oggi ho visto solo in un video. Sono curioso ma anche un poco teso: ogni gara, dalla più importante a quella della sagra di paese genera quelle che chiamo “tossine vitali”, piccoli animaletti che mi grattano dall’interno per ricordarmi che il cronometro e sempre il cronometro… Attendo un minuto buono dopo che un rider è partito per essere sicuro di non incontrarlo. Poi mi tuffo. Prendo lentamente confidenza e piano piano le mani si rilassano e le pastiglie dei freni si “raffreddano”. Appoggi, denti, alberelli un po ovunque (siamo in un bosco…) e dopo 3 minuti che mi sembrano un’eternità esco dal bosco che si apre sul rettilineo d’arrivo. Sono in fondo. Ho la gola secca, il cuore fuorisoglia e gli avambracci un po’ acciaiati. Ancora due prove poi attenderò che il mio compagno arrivi in zona cambio e allora sarà il mio turno. Non so come andrò a finire ma di sicuro sarò di nuovo qui per la seconda edizione.

Articolo di 365 Mountaibike

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